Viaggio in Botswana e Zimbabwe novembre 2009
28-29 ottobre (Roma – Il Cairo - Johannesburg - Marakele Park)
Concorrenti ai posti... via !
Appuntamento in aeroporto al check in.
Finalmente ci conosciamo tutti faccia a faccia e siamo pronti a partire per l'avventura.
Si parte in orario con Egypt Air ed è gia un buon inizio.
Bella compagnia, bell'aereo, bell'equipaggio (ma sono veramente egiziani? bho?) e pure il cibo non è male.
La traversata è di quelle noiose, tra nuvole e mare non c'è molto da vedere. All'arrivo l'aereo fa un giro così lungo per atterrare che cominciamo a pensare ad un dirottamento su Cuba.
Atterraggio con il saltello e siamo tutti felicemente a terra. Con piloti così comincio a capire perchè il Papa bacia sempre il terreno quando arriva in qualche paese straniero...
All'aeroporto internazione del Cairo, tutti carini e simpatici tranne uno...che ovviamente becchiamo noi, il controllo passaporti al transito si risolve con un timbro sulla mano. Fico ! Ma che c'è una discoteca qui?
L'attesa per il volo successivo trascorre pigramente tra birre e McDonald, e finalmente ci imbarchiamo sul un gran bel pezzo di Airbus A340 che ha piu' posti a sedere di un cinema. Me piace st'aereo !!!
Siccome poi è mezzo vuoto la notte la passiamo trovandoci ognuno una fila di sedili piu' o meno comodi. (ndr: sopratutto per scappare dalla vecchia catarrosa e cianodica)
All'arrivo a
Johannesburg ci accoglie un bell'aeroporto degno di tal nome. 50 cancelli solo per il controllo passaporti...questa si che è efficienza, a Fiumicino quanti sono ? 8 ? 10 ? Per non parlare dell'architettura e della funzionalita' del tutto. Si vede che ci tengono a far bella figura ai mondiali del prossimo anno.
Qui troviamo lo shuttle che ci porta dove abbiamo noleggiato i mezzi meccanici. Una coppia di
Land Rover Defender attrezzati di tutto punto e con una coppia di tende semirigide sul tetto ciascuna.
Un breve briefing su tutto e siamo pronti a partire (piccola nota: in tutta l'africa australe si guida a sinistra.
Si Umberto a sinistra...no ! Non quella sinistra...l'altra.
Prima tappa la
SPAR ! E' si ! C'è anche qui e funziona come da noi. Un bel supermercato da prendere d'assalto e rifornirsi di tutto quel che ci serve...birra, vino e caffè in primis, spaghetti e carne in secundi.
Dopo circa 200 km di buon asfalto arriviamo al
Marakele Park.Non sono abituato ai Camp Site africani (aree di sosta all'interno dei parchi), ma debbo dire che non mi dispiace. Una specie di recinto senza barriere ci separa da una pozza d'acqua dove si bbeverano struzzi, gnu e gazzelle e mentre loro sono liberi di venirci a trovare noi non possiamo oltrepassare il recinto. Una specie di gabbia al contrario...molto carina l'idea.
E' il nostro primo test di apertura tende, preparazione strumenti per la cena ecc. ecc. e lo superiamo a pieni voti anche se i meccanici della Ferrari avrebbero da ridire sui tempi. Anche la meteo è contro di noi ed il cielo è illuminato a giorno da temporali che all'inizio ci circondano e poi convergono su di noi...Benvenuti in Africa ! Facciamo appena in tempo a mangiare i nostri primi spaghetti africani che subito si aprono le cataratte. Stasera i piatti li lavera' la pioggia...meglio così.
Buonanotte.
30 Ottobre (Marakele Park - Parr's Halt - Khama Rhino Sanctuary)
Scende la pioggia ma che faaaa...
La notte piove tutto il tempo ed anche il vento ci mette del suo, la mattina pero' siamo piu' o meno tutti in piedi, piu' o meno freschi e riposati.
Mettendo il naso fuori dalle tende vediamo che un paio di
struzzi sono venuti a farci visita e girovagano curiosi da avanzi di spaghetti e pentolame vario.
Siccome la meteo non sembra delle migliori decidiamo subito di abbandonare il parco e dirigerci a nord verso il Botswana.
Gli altopiani del Sud Africa scorrono veloci accanto a noi lungo le strade, ben tenute e recintate quasi fossimo in Svizzera. Lungo la strada un veloce incontro con dei babbuini nei pressi di una miniera di ferro ed un passaggio su una diga con un curioso arco romano sono le cose piu' carine che ci capitano. Passiamo la frontiera a
Parr's Halt un piccolo posto nel bel mezzo del niente dove notiamo subito piccole differenze burocratiche tra Sud Africa e Botswana.
Proseguendo l'incontro piu' avvincente è quello con una
tartaruga.
Dopo 300 km arriviamo infine al
Khama Rhino Sanctuary, dove in teoria dovrebbe essere pieno di rinoceronti. Facciamo un po' di gira alla ricerca dei puntuti quadrupedi ma senza troppo successo. In compenso vediamo giraffe, gazzelle e qualche gnu. Quando ormai è quasi notte prendiamo possesso del nostro camp site, facciamo legna e ci cuciniamo un buon barbeque annaffiato da ottimo vino. Dopocena ci diamo la buonanotte sorseggiando un buon porto.
31 Ottobre (Khama Rhino Sanctuary - Central Kalahari Game Reserve)
Animale domestico...Rinoceronte
La notte ha piovuto...di nuovo !
Per fortuna a differenza della precedente notte avevamo messo tutto nelle auto. Il clima è abbastanza uggioso e fresco per non dire freddo. Ma siamo o non siamo in Africa ?
Andiamo di nuovo in cerca dei rinoceronti, ma incontriamo solo gazzelle, alla fine, quando incrociamo le guardie che chiedono a noi se per caso li abbiamo visti capiamo che non è giornata. Peccato... era l'unica possibilita' di poterli vedere da queste parti.
Ci dirigiamo quindi verso il
Central Kalahari Game Reserve (il deserto almeno crediamo) e dopo 400 chilometri riusciamo a scappare infine alla pioggia ed arrivare alle porte del parco. Qui anche il brutto tempo si arrende! Cavolo...ci sara' un motivo se lo chiamano deserto no ?
Lasciamo la strada asfaltata per un bel pezzo di strada sterrata misto sabbia. Fabio e Umberto si divertono parecchio a guidare in questi tratti che se da un lato sono faticosi danno pure un bel po' di soddisfazioni. Dopo 50 km arriviamo al gate del parco, qui ci dicono che la nostra piazzola per la notte è un po' piu' in la...circa 30 km di altra terra ed altra sabbia.
Passiamo per un posto che è savana pura, la
Deception Valley, ma a parte un paio di sciacalli non c'è molto in giro. Purtroppo la stagione secca combinata con le abbondanti piogge nel nord del paese ha svuotato per così dire il parco.
Vabbè, non ne facciamo un dramma, sappiamo che comunque intorno ci sono (o ci dovrebbero essere) dei leoni, quindi molto prudentemente allestiamo le tende, facciamo un giro per raccogliere la legna e ci facciamo un altro bel BBQ.
Nel frattempo, prima uno, poi due, infine una moltitudine di uccelli
Hornbill ci circondano curiosi ed affamati. Vabbè... le leggi son leggi, ma qualche avanzo glielo diamo, mentre ossa, grasso e tutto cio' che ricorda la carne a rigorosamente nel fuoco.
Durante il solito giro di porto...(facciamo due stasera va'). Parliamo di Leoni e di come si comportano, in ogni caso la natura intorno a noi si mantiene quieta.
La notte riposiamo con l'orecchio teso ed un occhio aperto...si inzomma...stiamo svegli ecco.
1° Novembre (Central Kalahari Game Reserve - Makgadikgadi Pans National Park)
Incontri ravvicinati di uno strano tipo
Ci svegliamo presto per vedere gli animali al mattino, ma...sorpresa! E' nuvolo e minaccia pioggia. Ma come? Qui ? Nel deserto, la pioggia? Comincio a pensare ad un secondo lavoro come mago della pioggia visto che ovunque stiamo andando negli ultimi giorni l'acqua ci segue come una costante.
Facciamo un giro per la Deception Valley dirigendoci verso un
"pan" ovvero una pozza d'acqua dove dovrebbero esserci un po' di animali assetati ad abbeverarsi.
Troviamo il pan...secco come nemmeno le terre di Siena ad agosto. Di animali ovviamente nemmeno l'ombra. Piu' tardi la guida del parco ci spieghera' che i mesi migliori per trovare animali in questo parco vanno da maggio a luglio...ma ora è novembre.
Tornando verso l'ingresso del parco la nostra macchina smette di funzionare, ma l'inconveniente viene risolto in un pio di ore grazie al telef. satellitare.
Ripartiamo per il
Makgadikgadi Pans National Park, di cui pero' esploreremo solo la parte vicino al fiume in secca
Boteti. Un momento...ho detto fiume in secca ?
Il nostro bel fiumiciattolo dopo 20 anni che non vedeva una goccia di acqua ha deciso di tornare ai bei tempi, cosicchè arriviamo ad un guado impossibile da affrontare (sarebbe come guadare il Tevere). Il nostro campo e' esattamente sull'altra sponda, di fronte a noi, ma per raggiungerlo dobbiamo fare un giro di circa 70 km oppure guadare a nuoto tra coccodrilli ed ippopotami. Secondo voi cosa abbiamo scelto? Umbertoooo vieni qua !
Entriamo quindi nel Makgadikgadi dall'altro lato e seguiamo una pista all'interno che ci porta ad avere i primi incontri ravvicinati (anche troppo) con gli elefanti.
Valentina e Titty addirittura se ne ritrovano uno alle spalle mentre lavano i piatti. Avete presene la lavasciuga degli Antenati? Ecco + o - la stessa situazione. Facciamo un primo giro veloce per vedere le rive del fiume, dopodichè facciamo il fuoco, prepariamo la cena, solito giro di porto e poi a nanna.
2 Novembre (Makgadikgadi Pans National Park - Maun - Moremi Game Reserve)
Pacco sorpesa
Levataccia all'alba e nuovo giro in cerca di animali, ma senza troppa fortuna.
mentre pero' usciamo dal parco abbiamo la fortuna di avere un elefante a meno di dieci metri e ce lo godiamo un po'.
Ci fermiamo poi a
Maun per far riparare la portiera dell'altra macchina (rotta mentre scaricavamo la legna) e nel frattempo scopriamo che sulla stessa la sospensione anteriore destra è li li per partire mentre ridotte e blocco del differenziale sulla nostra non funzionano e non sono facilmente riparabili. Ma che bei makinari che ci han dato !
Mangiamo un buon pollo con patatine in un fast-food locale, rimpinguiamo le scorte dei viveri e proseguiamo per il
Moremi Game Reserve, che altri non è che un parco realizzato sul
delta dell'Okavango. Ci fermiamo per la notte a
Kazinkini un camp site molto carino situato poco fuori il parco.
Dopo il terzo barrito di elefante ci tuffiamo nelle tende a dormire.
3 Novembre (Moremi Game Reserve)
Ci son due coccodrilli ed un orangutang...
Sveglia alle 5 oggi, ma è ancora buio, aspettiamo le 5.30 e pigramente ci alziamo, facciamo colazione, rimettiamo a posto ogni cosa e partiamo per il
South gate del parco Moremi. Poco piu' di 20 minuti e siamo nel parco. fa gia' molto caldo a differenza dei primi giorni quando invece al mattino era il feddo a farsi sentire.
L'atmosfera "parco" è abbastanza diffusa e fin da subito vediamo parecchi animali pascolare beatamente. Arrivati al nostro camp site presso il
Third Bridge troviamo un elefante ad aspettarci (carino come benvenuto), è presto per girare, e fa molto caldo, quindi ci riposiamo per qualche ora all'ombra di un grande albero.
Quando l'aria comincia a farsi piu' fresca riprendiamo i mezzi e scavalchiamo il vecchio ponte di legno in cerca di animali. Sono i leoni quelli che stiamo inseguendo, ma sfortunatamente ancora non riusciamo ad incontrarne, mentre facciamo abbuffate di elefanti, zebre, giraffe, antilopi, gazzelle ed ippopotami.
Al rientro al campsite sorpresa!
La nostra piazzola è stata invasa dai babbuini. Lottiamo un po' ma alla fine abbiamo la meglio e ci appropriamo del luogo, anche se pero' ci facciamo fregare un pacco di patatine. La cena è abbastanza veloce e la notte passa via tra urla di babbuini e di ippopotami.
4 Novembre (Moremi Game Reserve)
Il ponte sul fiume Kwai
Sveglia alle 5.30, nessun animale in vista, stamante niente colazione per risparmiare tempo e precipitarci a vedere gli animali al mattino. Questo avra' serie conseguenze su tutti noi oggi. Infatti i nostri sguardi famelici allontaneranno ogni forma di vita dalla nostra carovana.
La destinazione di oggi è il
Kwai Bridge. (...mmmm...mi ricorda un certo film). Ripassiamo quindi il third bridge e ci inoltriamo sempre piu' nel delta dell'Okawango. Molti tratti di strada sono allagati e spesso siam costretti ad ampi giri e profondi guadi.
Si vedono molti ippopotami nell'acqua, ma anche elefanti che fanno il bagno, gazzelle, giraffe, zebre. Arriviamo in una zona molto suggestiva chiamata death trees. Niente male il posto, solitario, caldo, desolato. Piccolo imprevisto si rompe una delle taniche di diesel che abbiamo sul tetto e le ragazze si fanno una doccia ad 80 ottani. Questo ci costringe ad una sosta per pulire la macchina e dare una strigliata alle ragazze.
Nel camp site ove sostiamo conosciamo una ragazza tedesca che dorme con la tenda a terra e che nelle ultime due notti ha avuto incontri molto ravvicinati con i leoni ed infine è stata anche quasi calpestata da un ippopotamo. Quando si dice la fortuna...e noi niente...ancora niente leoni...neanche un gatto spelacchiato. Riprendiamo la via del Kwai bridge ed alla fine dopo un guado che ci porta via parecchio tempo giungiamo a destinazione.
Le piazzole sono piccole nascoste nel bosco mentre i bagni sono in aperta piana e si affacciano su una pozza dove di continuo vengono ad abbeverarsi gli animali. L'ordine tassativo è non andare al bagno di notte. Ma gia' dalla finestra del bagno vedere passare gazzelle e babbuini è qualcosa di fantastico.
Dopo un po' arrivano anche degli elefanti ad abbeverarsi. Mi avvicino un po' potretto dalla vegetazione e me li godo.
5 Novembre (Kwai bridge - Savuti - Linyanti)
IPPO IPPO...laggiu' soffia !
La sveglia è sempre di buon mattino. Anche perchè se si vuol viaggiare tanto come dovremo fare noi oggi è meglio farlo nelle ore fresche. Dobbiamo attraversare le sabbie del
Savuti che non sono affatto facili. Dopo un'abbondante colazione ci dirigiamo al
Kwai Bridge, che non è quello del film...è sempre di legno, ma piu' basso, e non ci passano treni. Ovviamente un
Leopardo attraversa la strada, ma dietro di noi...che ti pare che siam fortunati e riusciamo a vederlo ? NO ! Maledetto gatto a pallini.
Fin da subito abbiamo problemi con l'acqua! Ma come non dovevamo attraversare un mezzo deserto ?...si, si... ma quello dopo. Il fiume è straripato ovunque e dobbiamo fare dei giri esagerati per trovare il passaggio giusto. Ci fanno comunqe compagnia lungo il percorso decine di ippopotami.
Poi la strada cambia ed il paesaggio come ci allontaniamo dal fiume diventa arido. Numerosi tratti di sabbia ci rallentano ed alla fine sgonfiamo anche le gomme.
Ci si mettono pure gli elefeanti spesso e volentieri a rallentarci, ma che volete farci, loro stavano qua gia' prima di noi. Siamo noi gli intrusi...non loro.
Ad un certo punto facciamo una deviazione inattesa.
Da queste parti in mezzo al deserto ci sono delle pitture rupestri di qualche migliaio di anni fa. Dobbiamo assolutamente trovarle.
Gira e rigira alla fine mezzo sepolto dalla sabbia troviamo un cartello indicatore. Arrampicandoci su quello che ha tutti sembra un ottimo punto di osservazione per dei leoni in caccia troviamo al fine un qualcosa che somiglia a tali graffiti. Bho ?!?! Io in 2a elemtare ero piu' bravo. Ma saranno veri? Non sara' l'ennesimo tarocco ?
Il nostro makinario come ci aspettavamo ci da' problemi con ridotte e differenziale ma noi siamo di quelli tosti, insistiamo, diamo calci al cambio, pugni al volante ed alla fine dopo ore ed ore arriviamo al camp site di
Linyanti.
Camp site molto bello in riva ad un fiume enorme, purtroppo i bagni sono orribili, decido quindi di farmi la doccia all'aperto. Fatta poi la legna allestiamo un bel fuoco e mangiamo di gusto le nostre bistecche. Il tramonto è di quelli che non si dimenticano, un fiume, il rumore degli Ippo in lontanaza, il sole che cala dietro le canne...troppo romanticismo? Bhp giudicate voi.
Piu' tardi un po' di pioggia cerca di darci fastidio, ma l'atmosfera ed il porto sono di quelli buoni ed alla fine finisce che si balla il tango intorno al fuoco.
6 Novembre (Linyanti - Kasane)
Er barcarolo va controcorente...
Oggi altri 140 km da fare, ma è l'ultima fatica.
Il panorama cambia in continuazione, ed anche il fondo stradale non è da meno, prima sabbia polverosa che al solito ci da' parecchi problemi, poi infine terra rossa che è decisamente meglio. A volte prendiamo strade che non sono nemmeno segnate sulle mappe, ma che in realta' sono piste tagliafuoco. Ogni tanto ci fermiamo per rilassarci un attimo e sgranchirci le gambe. Ne fanno le spese un pio di baobab che scaliamo ignobilmente.
Arriviamo in una cittadina sperduta ma piena di alberi bellissimi.
Ci fermiamo dinanzi ad una scuola durante la pausa pranzo e regaliamo palloni, penne e vestiti, lasciandoci dietro bambini sorridentissimi. Dopo un po' di zig zag tra i cantieri di una strada che stanno costruendo i cinesi alla maniera cinese (ovvero taglio e distruggo tutto quanto purchè ci sia la strada) giungiamo nuovamente dopo giorni e giorni all'asfalto. Evviva !
Visto che è di strada diamo per un attimo un occhiata al confine con la Namibia, così...tanto per curiosita'. POi dritti per altri 50 km fino a Kasane. Qui siamo fortunati, nel senso che arriviamo abbastanza presto per mangiare, prendere posto al camp site ed organizzarci una gita in barca lungo il fiume.
Il giro in barca è di quelli che non si dimenticano, sopratutto quando in un fiume pieno di coccodrilli ed ippopotami il motore spesso non vuol saperne di ripartire.
Riusciamo comunque a vedere da vicino, anzi, da molto vicino, elefanti, coccodrilli, ippopotami decine di uccelli che nidificano lungo le rive del fiume.
Al rientro la guida si ferma a farci gustare un meraviglioso tramonto africano. Con tanto di sole rosso, acacie sullo sfondo ed elefanti in controluce. Fare la spesa e metter poi su le tende a notte fatta non è così facile, ma anche in questo sappiamo destreggiarci.
(Nota per il camp site di Kasane: Bagni meravigliosi !!!)
Prima di andare a dormire il solito giro di porto e poi sogni d'oro a tutti.
7 Novembre (Chobe National Park)
Il Paradiso all'improvviso
La sveglia purtroppo non è delle migliori per Fabio che oggi sta' male.
Per fortuna abbiamo tre balde giovini con noi che durante il giorno vestiranno le vesti di crocerossina curando il povero malato con pasticche multicolori. (nota: credo che alla fine gli abbian somministrato dei sonniferi visto che dormira' quasi tutto il giorno)
Entriamo nel parco Chobe e da qui la musica cambia. Nel senso che alla guida dei makinari da adesso ci saremo io e Susanna...e qui comincia il bello, eh, eh, eh.
1, 2, 3, stira...curva...scala, accelera, rallenta, metti la marcia, togli la marcia.
aufff...che fatica...ma che fico pero' guidare anche a 40, 50 km/h sulla terra rossa.
La giornata è di quelle stupende, un cielo terso pieno di cumuli che solleticano i nostri istinti parapendistici. Il problema è che questi cieli rimangono così per parecchie ore....troppe...arghhh...datemi una vela !
Il Parco è bellissimo ed offre la possibilita' di incontrare un sacco di animali anche a beve a distanza. Noi abbiamo un elefante che in pratica viene a pascolare ad una manciata di metri da noi. Per non parlare degli impala. Ce ne sono ovunque e devono anche essere ben abituati ai turisti visto che non scappano nemmeno quando con le auto siamo a pochi centimetri da loro.
Dopo un sacco di giri e varie sosteraggiungiamo verso sera la nostra piazzola per la notte.
C'è parecchio vento a causa dei temporali nelle vicinanze e cio' è buono, almeno le temperatura si mantiene su vlori umani. Verso cena pero' il vento cessa ed arrivano un miliardo di insetti ad infastidirci ed a litigare il cibo con noi.
Togliere mosche e insetti indefiniti dagli spaghetti è ormai un abitudine, a Roma magari faremmo riportare indietro il piatto, qui ci limitiamo ad allontanare gli ospiti indesiderati.
Dopo un po' stanchi di litigare ce ne andiamo a dormire. Ovviamente...dopo il Porto.
8 Novembre (Chobe National Park)
Hic sunt leones
Oggi Fabio sta meglio..pero' ammazza che effeto placebo sti' sonniferi.
Passiamo tutta la giornata nel parco alla ricerca di animali e di belle inquadrature per fare fotografie.
Ormai siam diventati pretestuosi ed alla vista delle gazzelle nemmeno ci fermiamo piu'. Cerchiamo magari le combinazioni di piu' animali, i colori o i momenti particolari in varie situazioni e scenari.
E facciamo bene, infatti dopo un po', alla fine, dopo mille e mille giri egiorni passati con gli occhi a scrutare sotto i cespugli e l'orecchio ad ascoltare ogni minimo suono, li vediamo. LEONI !!! Infine eccoli ! Una bella coppia di leonesse sotto un cespuglio che osservano distrattamente l'orizzonte...a noi manco ci calcolano. Valentina probabilmente fa' un gigabyte di fotografie, noi invece litighiamo silenziosamente (ma nemmeno tanto) tra di noi per cercare di vederle al meglio possibile.
Riusciamo ad avvicinarle (sempre restando in macchina) fino a 5, 6 metri. Belle, sublimi, superbe...ammazz che femmine! Altro che top model, questa è classe.
Torniamo al nostro camp per riposarci durant le calde ore del pranzo, poi faccimo un altro giro nel pomeriggio, ma stavolta i leoni niente traccia, solo tanti babbuini e giraffe.
Facciamo legna, accendiamo un fuoco piu' grande del solito stavolta e cuciniamo la pasta sotto il cielo stellato dell'africa. Purtroppo pero' i leoni (e le storie raccontate da Fabio) han cambiato un po' il modo di percepire il pericolo all'interno del gruppo e verso le nove siam tutti nelle tende chiusi a doppia mandata con cancello a punta, filo spinato, doppio lucchetto e reticolo elettrificato.
9 Novembre (Chobe National Park - Kasane, Victoria Falls)
Quell'elefante la devi metterlo qua !
Durante la notte alcuni ippopotami ci son passati parecchio vicini ed ho il dubbio che uno si sia grattato la schiena contro la nostra macchina.
Al mattino la sveglia ce la danno dei pescatori intenti a tirar su le reti stese la notte prima lungo il corso de fiume.
Oggi purtroppo entro le 11 dovremo lasciare il parco, e devo dire mi sento un po' come Adamo scacciato dal paradiso terrestre....sigh.
ma c'è tempo, non sono nemmeno le sette, di animali ne troveremo da qui alle undici no?.
Poi improvvisamente, quando mancano pochi chilometri all'uscita ci ricordiamo dei circa centoventimila elefanti che popolano il parco, o meglio, loro, tutti e centoventimila, ma proprio tutti, si ricordano di noi e decidono di venirci a salutare. Carini no ?
La realta' è che dalle nove alle undici fanno il bagno e che la nostra strada...l'unica strada...si trova lungo il loro percorso.
Per farla breve ci troviamo spesso bloccati dai poderosi pachidermi che ci bloccano il passo a volte in tutte le direzioni. Certo riceviamo anche momenti di una bellezza incredibile in compenso, come guardare un'intera mandria immersa nel fiume Chobe. Ma in generale sopratutto le ragazze son un po' nervose per quanto sta' accadendo.
Alfine divincolandoci tra code e zanne riusciamo a raggiungere l'uscita. Bello, fico ! Facciamo un altro giro dico? Vengo fulminato da una multitudine di sguardi assassini.
A Kasane facciamo sosta in un simpatico fast food e compraimo le ultime provviste per gli ultimi giorni.
Ci dirigiamo quindi verso il confine con lo Zimbabwe.
Qui la musica cambia, funzionari corrotti, cortesia sotto le scarpe, insomma...se facevamo il giro passando dalla Somalia magari ci divertivamo di piu'.
Chiusa la parentesi mafioso-estorsiva-ricattatoria con il ciccione maledetto proseguiamo il nostro viaggio in una terra che non sembra così welcome come lo erano Sud-Africa e Botswana.
(nota: in un paese del 3° mondo chi è ciccione è sicuramente l'uomo piu' corrotto e potente nei paraggi).
(nota 2: Non andate in Zimbabwe per i prossimi anni)
L'arrivo a Victoria Falls non è dei migliori. Una citta' fatta solo per turisti ridotta ad un ricettacolo di poveracci in cerca di cibo, soldi e vestiti.
Troviamo comunque un buon campegio ove passare la notte con tanto di filo spinato elettrificato.
Tutto sommato siamo abbastanza tranquilli e stasera...cucino io.
10 Novembre (Victoria Falls)
H 2 O
Oggi visitiamo le Cascate Vittoria.Belle, possenti, roboanti ed anche discretamente umide.
Ovviamente ci spariamo pose a non finire e ci divertiamo parecchio nel lungo percorso che le costeggia. Nonostante sia la stagione secca sono meravigliose, ma la prossima volta vorrei vederle con un po' piu' di acqua.
Al ritorno una breve osta in un fast food dove non resistiamo al richiamo della patria. Pizza e coca cola per tutti e passa la fame.
Nel pomeriggio le ragazze fanno il Lion Tour, ovvero si fanno una passeggiata nei boschi accompagnate da due cucciolotti di leone. Molto carino, ma noi ragazzi invec preferiamo riposarci un po' e poi andare a visitare il mercato. Bella esperienza di sopravvivenza umana anche questa ed alla fine riusciamo anche a combinare qualche buon affare (nota: i prezzi al tramonto son piu' bassi di quelli ad inizio giornata).
La sera ceniamo fuori in un lussiosissimo lodge dove in un ambiente piu' che raffinato gustiamo con piacere carni bovine, di struzzo e coccodrillo a prezzi ridicoli.
11 - 12 Novembre (Victoria Falls - Johannesburg - Il Cairo - Roma)
Alla fiera dell'est.
Fatte le valigie regaliamo tutto cio' che non portiamo con noi, cibo e vestiti a gente che sembra piu' che felice di ricevere tutta questa roba.
Un ultima puntatina al mercato dove compriamo in pratica di tutto, un ora a sistemare tutti gli imballaggi per prevenire eventuali rotture visto il lungo viaggio che ci aspetta e via di corsa verso l'aeroporto.
Anche qui tutto è molto semplice, tipo che passati i controlli si apre una porta e si raggiunge l'aereo a piedi (stile fantozzi). Da qui è un susseguirsi di voli e di attese negli aeroporti, a volte anche piacevoli e troppo brevi come a Johannesburg che ha un duty free tra i piu' belli ed etnici del mondo credo. E via a spendere gli ultimi soldi rimasti.
Infine eccoci nuovamente a casa. Ce l'abbiamo fatta! I leoni non ci hanno divorato, ci siamo divertiti come matti e non vediamo l'ora di ripartire. Prossima tappa? E chi lo sa?! Per ora doccia e letto son le mete piu' agognate da tutti.